L’uomo inala dai 10.000 ai 20.000 litri d’aria al giorno e la maggior parte proviene da ambienti chiusi. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, in Europa la popolazione trascorre fino al 90% del tempo negli ambienti indoor per la maggior parte (55%) nelle abitazioni e il 33% negli ambienti di lavoro. Solo il 4% del nostro tempo è mediamente trascorso all’aperto. Ecco spiegato il perché negli ultimi anni l’attenzione del mondo scientifico e istituzionale si è rivolta in modo particolare ai problemi correlati alla qualità dell’aria di questi ambienti ed è maturata una crescente sensibilità sull’importanza delle problematiche di salute e comfort dell’aria.
Già nel 2000 l’Organizzazione Mondiale della Sanità, tramite il documento del “The Right to Healthy Indoor Air”, ha riconosciuto una salutare aria indoor come un diritto umano fondamentale. Nel 2010 in Italia è stato costituito un gruppo di Studio Nazionale sull’inquinamento indoor coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità con un focus sulla correlazione fra l’inquinamento “domestico” e la salute respiratoria delle persone che trascorrono molto tempo in ambienti chiusi.
Si stima che in Europa l’inquinamento indoor sia responsabile del 4,6% delle morti e del 31% delle inabilità nei bambini da 0 a 4 anni. Il Cnr ha stimato che le sostanze pericolose con cui veniamo in contatto quotidianamente sono oltre 150 e sono tutte potenzialmente tossiche per l’organismo umano.