Le sostanze inquinanti possono essere classificate in tre grandi categorie: agenti chimici, fisici e biologici. I maggiori contaminanti di natura chimica sono: monossido di carbonio, biossido di azoto e biossido di zolfo (forni e caldaie a gas, camini); composti organici volatili e formaldeide (fumo di tabacco, materiale da costruzione, arredi, stampanti e fotocopiatrici, materiale didattico e cancelleria); benzene (vernici); idrocarburi aromatici policiclici, ozono, particolato aerodisperso (impianti di condizionamento e ventilazione). E poi c’è il radon un gas che si trova nel terreno e che attraverso il suolo sale nelle case, negli uffici, nelle scuole etc e può arrivare anche a valori che comportano un rischio per la salute dell’uomo.
I contaminanti biologici sono i batteri e i virus trasmessi dalle persone e dagli animali, i funghi, le muffe e gli acari sono dei potenti allergeni facilmente inalabili. Tra gli agenti fisici responsabili di una cattiva qualità dell’ambiente indoor ci sono anche i campi elettromagnetici. Il fenomeno definito “inquinamento elettromagnetico” è legato alla generazione di campi artificiali, cioè non attribuibili al naturale fondo terrestre, ma prodotti da impianti realizzati per trasmettere informazioni attraverso la propagazione di onde elettromagnetiche come la radio, la televisione, la telefonia mobile e gli elettrodomestici.